Chi siamo

“E se noi in un clan ci uniremo, cambierà questo mondo se noi daremo una mano a chi ha più bisogno. Ci sarà solo amore.”

Così cantava Adriano Celentano più di 50 anni fa nella sua canzone di denuncia Mondo in Mi 7#. Alcuni della nostra età, over 60, ne ricordano ancora a memoria le parole. Solo notizie cattive dai giornali, potremmo ripetere anche noi oggi come Celentano, nonostante i progressi di scienza e tecnica (“stiamo arrivando sulla luna” dice a un certo punto la canzone e abbiamo da poco festeggiato i 50 anni dall’evento). “Bestiali come sempre” direbbe Elliot. Il genere umano non riesce a riscattarsi.

Noi non vogliamo rassegnarci a vivere passivamente il momento presente e vorremmo umilmente riprendere, dal basso, un itinerario che ci porti alla compassione per l’altro, a condividere i bisogni comuni, fino a incidere, perchè no, anche sulle modalità della convivenza sociale nel nostro perimetro di rapporti quotidiani.

Paradossalmente è la situazione più favorevole per ripartire senza pregiudizi, con l’obiettivo di cercare e valorizzare il tanto positivo che già c’è anche in questa emergenza.

Sembra facile dire come Celentano “daremo una mano a chi ha più bisogno”, ma le occasioni per farlo si sono moltiplicate, anche se siamo chiusi in casa. Occorre oggi più che mai andare oltre i nostri piccoli e grandi calcoli. Aiutiamoci. La porta di questo blog è aperta a tutti.