Santi nascosti: Sant’Ivo di Bretagna

Protettore di orfani, avvocati, cancellieri di tribunale, giudici, magistrati, notai, portieri e uscieri, procuratori, professori di diritto, ufficiali giudiziari, poveri

Nome: Sant’ Ivo di Bretagna

Titolo: Sacerdote in Bretagna

Ricorrenza: 19maggio

Ivo, chiamato anche Ivo Hélory e Ivo di Kermartin, era un avvocato divenuto prete e parroco a metà della sua vita. Dopo la sua morte e canonizzazione fu invocato come patrono degli avvocati e dei giudici. Era nato a Kermartin, nei pressi di Tréguier in Bretagna, dove il padre era proprietario terriero. Studiò diritto canonico e teologia a Parigi per dieci anni e diritto civile per altri tre anni a Orléans; al suo ritorno in Bretagna nel 1262 fu nominato “ufficiale”, o giudice, del tribunale ecclesiastico della diocesi di Rennès, ma ben presto il vescovo di Tréguier lo richiese per lo stesso incarico. Si guadagnò la reputazione di totale imparzialità e incorruttibilità, prendendosi cura speciale dei poveri citati in giudizio. Spesso tentava di persuadere i litiganti a trovare un accordo prima di ricorrere al tribunale, onde evitare processi costosi e inutili. Tutto ciò diede vita a un motto in latino: «S. Ivo era un bretone, un avvocato e non un ladro, cosa mirabile agli occhi del popolo». Fonti contemporanee ci parlano del suo dono per la riconciliazione, della sua propensione a patrocinare la cause dei poveri in altri tribunali e a visitarli in carcere. Nel 1284 fu ordinato prete e gli fu affidata la parrocchia di Tredez e tre anni dopo, date le dimissioni da magistrato, s’impegnò totalmente nella parrocchia. Dopo pochi anni fu promosso in quella di Louannec, dove costruì un ospedale, si prese cura dei poveri e si occupò personalmente dei vagabondi. Ancor maggior peso ebbe il suo impegno per le necessità spirituali del suo gregge. Era in grado di predicare in tre lingue (latino, francese e bretone) ed ebbe grande reputazione come arbitro imparziale in ogni tipo di dispute. Fin dai tempi in cui era studente aveva condotto una vita austera, con digiuni e preghiere, penitenze per le quali andava famoso; in seguito sarebbe giunto al punto di dare ai poveri il raccolto di grano che gli spettava. Durante la Quaresima del 1303 cadde malato e morì alla vigilia della festa dell’Ascensione dopo aver celebrato Messa predicando con grande fatica. Fu canonizzato nel 1347.
MARTIROLOGIO ROMANO. In un castello vicino a Tréguier nella Bretagna in Francia, sant’Ivo, sacerdote, che osservò la giustizia senza distinzione di persone, favorì la concordia, difese le cause degli orfani, delle vedove e dei poveri per amore di Cristo e accolse in casa sua i bisognosi.


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